La tecnologia è in accelerazione esponenziale, è un fatto. ISE ancora una volta ce lo conferma, così come la fiera stessa, con la sua edizione 2025, si conferma una delle voci più autorevoli del segmento specifico e sempre più radicata al concetto di “connessione”. Lo slogan quest’anno lo dichiara: CONNECTION RESTORED.
Innegabile che la tecnologia sia una delle espressioni più tangibili del progresso umano, un’espressione decisamente straordinaria. Infatti, è proprio questo il suo obiettivo: oltrepassare i limiti dell’ordinario percorrendo i binari della creatività e dell’ingegno per rendere l’esperienza di vita sempre più agevole e piacevole. Di certo non è un caso che la tendenza è sempre più quella di ispirarsi all’ingegneria biologica e al sistema complesso di interconnessioni funzionali su cui la vita costruisce le sue fondamenta. Ma c’è anche una preponderante attitudine a concentrare lo sguardo verso emozioni e creatività, la quintessenza dell’evoluzione umana.
Quest’anno IntegrationMag ha scelto di affiancare alla revisione dello stato dell’arte tecnico e tecnologico, una riflessione sulla coerenza tra offerta e obiettivo, e su come ciò atterra nel mondo reale. Lo abbiamo fatto incontrando alcuni rappresentanti delle aziende espositrici e aprendo con loro un ragionamento di sapore più filosofico – non proprio convenzionale per i ritmi e gli scopi primari della fiera, e purtuttavia bene accolto e gradito. Primo buon segno.
Partiamo dai claim, con cui le aziende quest’anno hanno acclamato la propria identità al pubblico non solo con grande appeal scenografico ma dichiarando un deciso allineamento alla dimensione squisitamente umana. Ne abbiamo scelti alcuni a caso, tra i molti che comunque confermano la stessa tendenza.
#see_it_feel_it #more_to_learn #come_together #you_deserve #you_dream #bring_to_life #better_world #life_is_good #eye_to_eye #alive #free_your_experience #learning_transformation #beyond_boundaries #art_moves_you #new_is_now #true_understanding #displaying_intelligence #coexist #brighter_future #creative #more_wonderful #knowledge_creation
Una carrellata di hashtag che da sola potrebbe tessere un affascinante fil rouge agli occhi del visitatore. Ma le aziende credono davvero a ciò che dicono? Con questa provocazione abbiamo sondato se vi è coerenza aziendale tra visione e target. Ciò che emerge ci è parso incoraggiante. Queste sono alcune deduzioni che ne abbiamo tratto, e che vi proponiamo come spunto di riflessione.
#SMARTER_AI_4_ALL
“Non si dovrebbe temere che l’AI porti via il lavoro alle persone, piuttosto le persone che sapranno usare l’AI”. ALESSANDRO SALSI, Smart Solution Director Lenovo
La tecnologia non va guardata con diffidenza, né andrebbe svilita da un uso di mero svago, puro business o come distintivo sociale/imprenditoriale. Più saggiamente, essa costituisce una potente risorsa integrativa e mai sostitutiva, a cui si va educati con i giusti tempi e da competenze affidabili, sulla base di obiettivi chiari e pragmatismo, e gestita sempre con la propria intelligenza, al fine di ampliare lo spazio dedicato a dimensioni inalienabili come la creatività, l’esplorazione, il proprio benessere. Dimensioni con cui tutti dovremmo seriamente riconnetterci – per sopravvivenza, prima ancora che per progresso. La velocità in tutto questo è ancora un valore? Sì, per chi si diventa subito smart sull’avanguardia tecnologica.
# HYPER_PERSONALISM
“L’ A.I. è tutta incentrata sull’iper-personalismo. E sta accadendo ora, che ci piaccia o ci spaventi oppure no. È la migliore opportunità per azionare un’inversione di rotta della ratio 90/10 (90 pensiero automatico e 10 pensiero creativo)”. JULIAN PHILIPS, Senior Vice-President AVI-SPL
L’ iper-personalismo consentito dall’AI va inquadrato quale supporto intelligente che agevola – non sostituisce! – il proprio agire individuale. La famosa ratio 90/10 – 90% in modalità pensiero automatico, 10% in modalità pensiero creativo – con cui i sociologi fotografano lo stato attuale di modalità di vita nel mondo, potrebbe trovare proprio nel AI la possibilità di invertire agevolmente la rotta, creando le condizioni ideali per cui l’individuo può dedicare la maggior parte di tempo e risorse alla creatività e al proprio benessere, e solo un minimo a routine basilari. Una via d’uscita, se vogliamo, al trend di standardizzazione che, almeno finora, minacciava di appiattire la diversità e l’unicità di espressione personale – pregi di cui finalmente iniziamo a riconoscere il valore.
#FRICTIONLESS
“Lavorare in modalità frictionless piuttosto che faster per noi significa maggiore connessione tra la dimensione fisica e quella digitale, Così la performance non solo amplifica la qualità del risultato ma anche dell’esperienza individuale”. UMUR CAKO, Account Executive, Europe – Appspace
La connettività su base tecnologica che migliora la prestazione funzionale si configura sempre più come un brain-mirroring: la centralizzazione intelligente e istantanea della gestione di multiple necessità in un sistema complesso di parti specializzate finalizzate ad un obiettivo comune. La crescente ispirazione a modelli di ingegneria naturale rassicura e non poco, per riconoscimento istintivo di schema, al tempo stesso incoraggia il sogno di un umanesimo tecnologico sostenibile e dunque armonico, Sperando non scivoli più in pericolosi deliri di onnipotenza.
#BRAIN_MIRRORING
“Il protocollo di comunicazione più efficiente si ispira al modello di connettività organica: un’unità pensante virtualmente dislocata da multiple postazioni operative in grado di gestirle simultaneamente in modo perfettamente coordinato. Come il cervello umano.”. Giuseppe Angilello, Regional Sales Manager – Italy & Malta – Riedel
Ancora manca un solido ponte sinaptico tra la semisfera di chi produce e quella di chi fruisce. La logica suggerisce che i migliori candidati al ruolo sono i professionisti specializzati, ovvero coloro che padroneggiano il sapere e il fare, la forma e la funzione, e, fatto basilare, hanno un’adeguata preparazione culturale. I professionisti sono dunque capaci di mediare il messaggio tecnologico con l’utente e di contribuire alla messa in campo delle soluzioni con maestria. Scontato? Nient’affatto. Senza questa cruciale connessione rimane incerto l’esito finale, le effettive potenzialità della tecnologia non vengano appropriatamente onorate e, alla luce dei fatti, si continua ad occupare tempo e risorse a coprire o tamponare gli effetti collaterali non calcolati all’origine.
#THE_THRUE_BLUE_WAY
“Concepiamo l’automazione come controllo personale. È come combinare le forze uomo-macchina per ottenere la massima soddisfazione di espressione della propria personalità espressiva. In modo… sartoriale.”. GEORGIO GALARIS, Residential Marketing Associate – Crestron
L’avanzamento tecnologico non è più generato esclusivamente dalla domanda generale, ma più spesso dalla visione illuminata di pochi abili a scrutare nell’immaginario, contro una maggioranza ancora impostata su processi e protocolli consolidati nell’ordinario. Dunque, è possibile affermare che oggi l’offerta tecnologica si declina anche su possibilità di azioni ancora inedite e non solo su come migliorare necessità già espresse. L’istinto di esplorazione è ancora la nostra impronta genetica più forte.
#OPTIMISED_EFFICIENCY
“A.I. è pura efficienza ottimizzata. Rende confortevole l’esperienza di lavoro e di apprendimento, ed entusiasmante la possibilità di perfomare task sempre più complessi.”. MARCO SCHULZ, Manager Sales Engineering – HILMAR SALAC, Business Development Manager Higher Education Panasonic.
La cultura della tecnologia non fa eccezione rispetto a qualunque altro livello culturale: richiede tempi adeguati di maturazione per diventare efficace e stabilmente ancorata nel vivere quotidiano. Non si può forzare o velocizzare questo processo, né deviare dalla coerenza sul vantaggio collettivo senza prevedere qualche serio problema all’orizzonte. C’è ancora molto da imparare, siamo d’accordo. Ma la vertigine di informazioni in cui siamo catturati impone qualche riflessione aggiuntiva sul come farlo, per assestare con calma e precisione il tiro.
#SUSTAINABLE_COMFORT
“Sostenere l’uomo nel suo ambiente di vita e di lavoro è una priorità che si può declinare solo sulla reale interpretazione delle necessità espresse. A partire dal valore più alto: il comfort.”. CARLA CONCA, Business Manager, Sales, Epson Italy
Connection restored? I fatti ci daranno risposta.
L’aspettativa è che il vettore attenzione di questo tecnoversum continui a potenziarsi sull’obiettivo più vantaggioso: supportare l’ancora ineguagliabile tecnologia che è l’uomo e il suo reale progresso a livelli evolutivi superiori. Un win all’ennesima potenza.
Nel frattempo, #take_it_ISE!
Patrizia Stella De Masi
IntegrationMag Contributor
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