Nei giorni 9-11 ottobre si è tenuto, presso il quartiere fieristico di Rimini, il SIB Forum 2008, evento dedicato allo svolgimento di quattordici seminari, tenuti da relatori operanti nei settori di competenza.
Tra i temi trattati ricordiamo:
– la Stereoscopia e il 3D immersivo con le rispettive applicazioni, sia nell’ambito dell’entertainment, sia in quello della progettazione;
– l’approfondimento sulle potenzialità e le problematiche del Digital Signage: procedure di gestione e impostazione dei contenuti;
– l’utilizzo di sistemi multimediali per la gestione di luce e proiezioni per illuminare con le immagini;
– le nuove prospettive offerte dai software previsionali per le misure in ambito elettroacustico;
– le applicazioni della video e audio conferenza;
– le potenzialità del cablaggio strutturato degli edifici;
– l’audio networking:scelta dei mezzi più adatti, il wireless e i possibili sviluppi futuri.
Al di là dell’interesse suscitato dagli argomenti trattati nei vari forum e dell’indubbia competenza dei relatori, abbiamo avuto l’impressione generale di una manifestazione un po’ sottotono, soprattutto per il numero di partecipanti.
Difficile in tal senso dare giudizi sulle cause, una si potrebbe individuare nella carenza di comunicazione.
Ricordiamo, infatti, che se dal punto di vista dei numeri il settore dell’installazione è molto ampio, dall’altro occorre aver presente quanto esso sia in buona parte costituito da soggetti a cui può essere difficile far pervenire le informazioni su un certo tipo di evento; essi inoltre possono essere poco propensi a iniziative di stampo seminaristico.
Detto in altri termini, molto spesso gli operatori del settore dell’installazione hanno una struttura di piccola o piccolissima azienda, collocata al di fuori, o ai margini, del flusso di comunicazioni riguardanti certe iniziative: per questo è necessario impegnarsi affinché ne siano coinvolti.
L’ambiente di un quartiere fieristico risulta essere un po’ dispersivo per una manifestazione basata su seminari (la presenza delle aziende di settore era limitata a pochi stand). Oltre a questo dobbiamo sottolineare un fatto: in qualche caso due seminari riguardanti argomenti differenti, ma tra loro attinenti, si sono svolti in contemporanea, costringendo i partecipanti a scegliere uno dei due, rinunciando all’altro. Una maggiore attenzione a livello organizzativo avrebbe potuto evitare il problema.
In prospettiva di nuovi eventi dello stesso tipo, auspichiamo un contesto più “accademico” e una comunicazione più capillare ai soggetti potenzialmente interessati.