“Amplificazione perfetta significa che il suono non sembra amplificato. Tutto dovrebbe suonare in modo naturale e non falsato, definito e chiaro, permettendo al pubblico di concentrarsi sugli artisti sul palco”. – Andrew Dubowski, Direttore operativo, San Francisco Symphony
La Davies Symphony Hall, sede della San Francisco Symphony (SFS), è stata inaugurata nel 1980. Un importante restauro acustico completato nel 1992 ha offerto un ambiente incontaminato con la possibilità per gli artisti di sentirsi l’un l’altro sul palco ed ha fornito una copertura uniforme del pubblico per le performance non amplificate. Per i concerti che necessitano di amplificazione, il sistema PA installato nel 1992 non era più all’altezza degli standard attuali.
L’estate scorsa, la Davies è diventata la prima sala da concerto ad implementare LEOPARD e 900-LFC, il più recente sistema line array Meyer Sound, in modo permanente.
Qui, tre membri del team audio della Davies parlano del nuovo sistema LEOPARD: come verrà utilizzato e a cosa può portare per la San Francisco Symphony ed il suo pubblico. Partecipano alla conversazione: Andrew Dubowski, Direttore operativo della SFS; Jim Jacobs, elettricista di palco ed Hal Nishon Soogian, Tecnico del suono principale.
D: Cosa ha spinto la San Francisco Symphony ad installare un sistema LEOPARD?
Dubowski: la Davies Symphony Hall è una sala molto viva ed è facile esagerare con l’amplificazione. La risonanza che si crea può dare origine ad un muro di suono “fangoso”. Questo è quello che abbiamo cercato di risolvere installando LEOPARD.
Q: Per quali tipologie di spettacolo verrà utilizzato LEOPARD?
Dubowski: LEOPARD verrà impiegato per qualsiasi situazione che richieda l’amplificazione, come la nostra Film Series e gli Holiday Concert o le stagioni tradizionali in abbonamento caratterizzate da compositori contemporanei come Mason Bates. Stiamo presentando anche più artisti che necessitano di amplificazione in stile pop come Chris Botti, Pink Martini e Johnny Mathis.
Q: LEOPARD avrà un ruolo nella creazione di un nuovo pubblico?
Dubowski: Certamente, poiché siamo concentrati su ciò che oggi il pubblico si aspetta quando viene ad un concerto, che è diverso dalle aspettative di 25 o 30 anni fa, quando la sala è stata costruita. Abbiamo anche una programmazione diversa rispetto a 25 o 30 anni fa. Per esempio, se gli abbonati della Film Series hanno esperienze negative—suoni troppo forti o dialoghi di un film non comprensibili—non torneranno.
Jacobs: Il nostro vecchio sistema cluster Meyer Sound MSL-3 era all’avanguardia nel 1992. Poichè molte persone dispongono di un audio di alta qualità a casa o in auto, e la stessa Meyer Sound ha elevato la tecnologia a nuovi livelli, il vecchio PA non era più competitivo; non dava sufficiente presenza al bilanciamento dell’orchestra.
I sistemi line array sono apparsi a metà-fine anni ’90, e sono poi diventati sempre più sofisticati. Con un line array si possono trattare in modo specifico certe qualità riflettenti e determinate zone. È possibile personalizzare ognuno dei 14 diffusori su ciascun lato per fornire qualità specifiche e sminuire le aree più problematiche.
È eccitante, dopo tanto tempo passato cercando di risolvere alcuni di questi problemi, avere un sistema che renda il suono così presente per ciascuno degli spettatori in sala.
Q: perché avete scelto LEOPARD come sistema per questa sala?
Soogian: Oltre all’MSL-3 alla Davies, abbiamo anche usato il più recente sistema MILO di Meyer Sound per gli spettacoli di grande successo all’aperto presso lo Shoreline Amphitheatre. Poi, ultimamente, ho ascoltato i Metallica mixati su un sistema LEO Meyer Sound. Ho detto scherzando: “È fantastico per uno stadio o all’aperto. Fatemi sapere quando progettate qualcosa che possa andare bene per la Davies”. Al concerto per i 70 anni di Michael Tilson Thomas [il Direttore Musicale] all’inizio di quest’anno, abbiamo appeso il più compatto LYON, ed è stato incredibile.
Dubowski: Poi c’è stata una demo in maggio con LEOPARD in occasione del “Renga” di John Cage narrato dall’attore Tim Robbins. LEOPARD ha riprodotto la sua voce con una chiarezza eccellente.
Jacobs: Ci sono sempre piaciuti i sistemi Meyer Sound e l’ultima generazione presenta caratteristiche interessanti. Il modo in cui sono organizzati i driver, dove si incrociano, consente una diffusione molto più ampia. In questa sala abbiamo complicazioni derivate dall’utilizzo di strutture per le proiezioni e per gli eventi semi-scenici, e dalle postazioni luci per il palco già esistenti all’interno della Davies—per cui sistemi come LEO e LYON sono troppo grandi, mentre i diffusori MINA sono un po’ troppo piccoli. LEOPARD colma questo divario nella lineup Meyer Sound e funziona a meraviglia in questa sala.
Q: Cosa si prova a mixare su LEOPARD?
Soogian: È estremamente confortevole e rassicurante dal momento che, quando effettuo il mixing, non mi ritrovo vincolato dal sistema e dalle sue caratteristiche. Il sistema non mi sta combattendo. Se mi occorre maggiore high-end, non diventa fragile. Io utilizzo molto poco EQ sui miei ingressi. Cerco di usare il microfono giusto per ciascuno strumento e fare il meno possibile, per non colorare il suono.
Q: Come si fa a definire “perfetto” un sistema audio?
Dubowski: Amplificazione “perfetta” significa che il suono non sembra amplificato. Tutto dovrebbe suonare in modo naturale e non falsato, definito e chiaro, permettendo al pubblico di concentrarsi sugli artisti sul palco.
LEOPARD mi induce a credere che il suono non sia realmente amplificato, anche se so che lo è—questa è magia. Ha tantissima potenza. Può far tremare la sala. Ma può anche essere delicato, e trattenersi.
Avere un sistema all’avanguardia che rappresenta con precisione quanto l’orchestra suona è un miglioramento esponenziale nell’offerta di concerti amplificati.
Info: Linear Sound