ISE 2019: scoppiare di salute?

Si è appena conclusa l’edizione 2019 della fiera ISE di Amsterdam, la più importante per numeri e hype nel mondo dei sistemi integrati.

Come è ormai noto la capitale Olandese accoglierà l’evento ancora per un’altra edizione, prima che tutta la carovana si sposti in quel di Barcellona, città che, come prima evidenza, potrà offrire probabilmente un clima più piacevole che Amsterdam in febbraio…

Già, perché ISE, che macina da anni numeri importanti è arrivata ormai alla saturazione completa e il seppur dignitoso RAI Center – che non è un complesso fieristico particolarmente moderno e razionale – non riesce più a contenere gli oltre 1300 espositori né tanto meno l’afflusso persone che sopraggiungono da ogni parte d’Europa e del mondo.

L’intervento di Mike Blackman durante la cerimonia di apertura

“Barcellona è una venue fantastica, il doppio più grande di questa che ci darà l’opportunità di ripensare come si evolverà ISE in termini di layout, nuovi mercati ed iniziative” – ha dichiarato Mike Blackman durante l’intervista esclusiva che leggerete a breve.

Fatta questa doveroso premessa, andiamo al sodo. Com’è andata questa edizione 2019? E’ andata bene, benissimo! I numeri e l’interesse suscitato parlano chiaro: 56100 m² occupati, 1301 espositori di cui 225 per la presenti prima volta, oltre 81268 registrazioni (di cui il 32% di nuove presenze), 471 giornalisti e oltre 50 tra conferenze, talk e appuntamenti formativi di alto profilo. Un ultimo numero importante riguarda le pre-registrazioni per il 2020, con il 92% dello spazio disponibile già prenotato. Il core management di ISE insieme ai partner AVIXA e CEDIA, le due associazione chiave del settore, sono riusciti ancora una volta ad organizzare un evento vincente sotto molti punti di vista, concreto, giustamente variegato e di alto profilo professionale.

Da parte nostra vorremmo poi aggiungere che è stata un’edizione faticosa, frenetica, stressata e stressante, anche in virtù del fatto che non è per nulla semplice correre da un padiglione all’altro in un complesso fieristico, costruito nel 1963, che sembra ormai incapace di contenere una così alta affluenza di pubblico ed espositori.

Ancora una volta abbiamo invece trovato un ambiente estremante eterogeneo come da indole del mondo dei “sistemi integrati” e che, nonostante gli sforzi di targetizzazione e segmentazione che le aziende provano affannosamente a fare da anni, rimane un settore vario e imprevedibile. Ed è proprio per questo motivo che è quanto mai difficile non solo immaginare i trend futuri, ma piuttosto leggere ed interpretare il mercato nel presente.

Un’altra evidenza è che ISE è un luogo dove si fa business a più livelli. Non è raro venire a conoscenza di acquisizioni importanti, nuove distribuzioni, iniziative da parte di enti ed associazioni utili e realmente funzionali alla causa, una kermesse dove il cliente viene per incontrare le aziende (che spesso raccolgono ordini) e dove le aziende stesse intrecciano nuove partnership commerciali facendo “mercato”, scambiandosi componenti e tecnologie. Sappiamo di grosse realtà che trovano soluzioni interessanti nei cataloghi dei piccoli produttori che magari, grazie ad intuizioni geniali, riescono in un lasso di tempo relativamente breve a crescere esponenzialmente e diventare grandi. Una dinamicità evidente che è in antitesi con quella che è la staticità ormai cronica di altri settori attigui. In quest’ottica è normale che molte aziende legate per esempio al Professional Entertainment cerchino nuovo spazio e nuova identità ad ISE.

Un ultimo dato molto interessante arriva poi dal mercato italiano che, stando ai dati forniti da alcuni grandi player di settore, sembra essere non solo in salute, ma anzi in un momento di crescita importante, un dato che diventa eccezionale se paragonato per esempio al parametro di previsione del PIL nazionale che rimane, anche se fluttuante, ampiamente sotto la media mondiale e drammaticamente vicino allo zero. Basti dare un’occhiata agli esempi virtuosi in termini di fatturato, come nel caso di Epson Italia, BTicino e RCF, senza escludere Prase che è stata da poco acquisita dal gruppo inglese MidWich (leggerete un approfondimento giornalistico a breve in un’intervista con Ennio Prase).

Insomma, che i numeri ci siano, a maggior ragione a livello mondiale, non era certo un mistero, ma che l’Italia andasse quasi “spedita” nel settore specifico, beh, questo non può che rinfrancarci parecchio.

A questo punto la domanda che tutti si fanno in relazione al futuro di ISE è una e una sola: continuerà la fiera ad aver successo anche spostandosi a Barcellona con l’obiettivo più o meno dichiarato di aprire sempre di più a mercati affini, primo fra tutti il Professional Entertainment? Dal nostro punto di vista la risposta è “altamente probabile”, anche se non è certo un’equazione matematica quella del successo. Come la storia ci ha insegnato avere successo è difficile ma continuare a primeggiare nel tempo lo è ancora di più.

E noi di NRG30 cosa abbiamo combinato ad ISE 2019? Beh, tanto! In termini redazionali ben oltre 50 live news dalla fiera, rilanci costanti nei principali social network, articoli pre e post-show e, perché no, qualche bel “deal” per buona pace e prosperità di tutti…

Aldo Chiappini
COO & Editorial Manager

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