Iniziamo con questo articolo il 2018 facendo una libera riflessione sullo stato attuale dei sistemi integrati e su un 2017 che ha sancito il concetto e la necessità di integrazione di sistema.
Per altro ci lasciamo alle spalle l’ultima occasione di approfondimento redazionale con il ciclo di articoli su Sicurezza e Smart Building Expo (SBE), fiere che hanno concluso il 2017 nel pieno segno dell’integrazione “multi-tecnologica” e tra mercati complementari e che hanno confermato un’evoluzione di pensiero da parte delle aziende produttrici e fornitrici: occorre fare veramente integrazione dei sistemi, integrazione di pensiero e di soluzioni, che funzionino e che siano trainanti per il mercato. Questo redazionale vuole mettere un cappello all’anno appena conclusosi e a Sicurezza e Smart Building 2017, ma allo stesso tempo e con gli stessi temi può inaugurare una nuova e rinvigorita stagione all’insegna dell’integrazione.
Scrivendo l’articolo ci siamo fatti ispirare da quanto abbiamo visto a Sicurezza-SBE e da alcune immagini di software di gestione integrata di vari sistemi che useremo per questo redazionale. Pensando all’integrazione come un’evoluta smart city, ci è venuta in mente l’immagine sopra, ripresa nel corso di queste fiere (nello specifico e per dovere di citazione, allo stand di Honeywell, osservando una delle loro soluzioni integrate di Building Management), nella quale una città evoluta, connessa, gestita e integrata descrive un orizzonte tecnologico e di mercati che ben rappresenta il nostro settore e ciò che può – o potrebbe – essere al suo massimo potenziale.
Il concetto di Sistema Integrato è strettamente legato al concetto di Soluzione, quando questi concetti sono ben applicati producono Evoluzione: evoluzione culturale, di pensiero, di opportunità; creano mercati, nuovi posti di lavoro, benessere ed un possibile miglioramento della vita quotidiana. Qualcuno potrebbe storcere il naso leggendo le parole “miglioramento della vita” ma di fatto è così. Quando si crea qualcosa (noi parliamo di tecnologia) che può portare beneficio a chi la utilizza senza arrecare danno a nessuno, si crea un’opportunità di miglioramento; che poi non tutti siano d’accordo sul fatto che sia o meno un beneficio, sempre miglioramento è.
Oggi, finalmente, molte aziende stanno abbandonando “il proprio orticello”, altre stanno creando veri e propri movimenti culturali, di sviluppo e di sostenibilità, moltissime stanno alzando la testa per guardare la totalità del mercato, integrare gli standard di comunicazione esistenti, implementare nuove tecnologie derivanti anche da altri settori. Si fa ricerca, si studiano ed ingegnerizzano soluzioni con l’intenzione di inglobare i vantaggi di altre realtà. Le aziende stanno iniziando a fare integrazione, verrebbe da dire “era ora”, ma “meglio tardi che mai”.
Cavalcando questo trend, a Sicurezza e Smart Building Expo 2017, la maggior parte delle aziende di riferimento si sono concentrate più sulla presentazione di interi sistemi (integrati e interoperabili) che sui prodotti. Soluzioni complesse che, attraverso l’uso di intelligenze software, computer e smart devices (i tablet e telefonini che tutti possediamo) permettevano agli operatori e ai visitatori di gestire in modo flessibile e intuitivo gli impianti, gli allarmi, la domotica, insomma la parte logica del sistema. Finalmente si sono visti sistemi funzionanti e “idee integrate”.
Da qui una riflessione dovuta. Se da un parte la maggior parte delle aziende hanno aperto gli occhi, come si comporta il consumatore? Con che approccio si affaccia a questo nuovo “modo di lavorare”, di risolvere problemi o esigenze che le aziende stanno adottando? Se da un parte le aziende vedono lontano, come si comporta l’installatore, il rivenditore? Come si pone di fronte alla varietà delle tecnologie offerte, alla molteplicità di soluzioni presenti? Ha le basi tecniche, i margini di guadagno ed il tempo necessario per studiarle e proporle all’utente finale?
L’evoluzione tecnologica avanza solo se il mercato gira, solo se il consumatore acquista la soluzione, la utilizza e ne rimane soddisfatto, altrimenti la ruota si bloccherà. Per progredire c’è necessità che l’utente finale la comprenda, che l’installatore la conosca e la proponga.
Da questa riflessione, nasce la domanda: i sistemi integrati da una parte, i consumatori dall’altra, chi c’è in mezzo? La risposta è semplice, un installatore informato.
Questo nodo è cruciale: l’installatore che propone una soluzione (intesa come interazione sinergica tra dispositivi hardware e software) all’utente finale deve conoscerla, sapere quali sono i vantaggi ed i limiti, saperla spiegare, saperla adattare e centrarla rispetto le reali necessità del cliente (e non quelle che fanno comodo al proponente), lasciarsi consigliare dal produttore. Occorre una forte collaborazione tra le parti in gioco ed uno sforzo da parte dell’installatore nel far capire i vantaggi di quello che sta proponendo.
Non ci dovrebbero essere più fiere da “blocchetto degli ordini” o da “sconto fiera”, e certamente le fiere che contano, come Sicurezza, Smart Building Expo o come la imminente ISE, non sono questo, ma solo eventi fieristici e convegnistici di divulgazione tecnologica ed evoluzione culturale a portata di tutti. Gli installatori non devono più pensare di andare in fiera alla ricerca del prezzo più basso per quello specifico componente; per questo andranno dal grossista dell’elettronica o dal rivenditore, che devono essere preparati e aggiornati. Il grado tecnologico in questo settore è alto, il livello di informatizzazione è abbastanza diffuso e radicato, altrettanto quanto la necessità di controllo e di gestire tutto quello che ci circonda, maggiore è il multitasking della nostra vita quotidiana e più necessitiamo di una gestione chiara ed immediata; solo sistemi integrati ed interconnessi lo permettono.
Il futuro non può non essere integrato, i consumatori devono amare la tecnologia perché gli semplifica la vita invece di complicarla alimentando lo stress di ogni giorno. Non si devono preoccupare di gestire 100 applicazioni con 100 interfacce differenti derivanti da 100 dispositivi in casa. Tutti i settori quali sicurezza, domotica, videosorveglia, lighting, video, audio, networking, ecc… hanno tutti lo stesso utilizzatore ed interfaccia finale, l’uomo.
Concludo con un augurio (magari di Buon Anno, visto il periodo) per tutti i lettori: noi italiani soprattutto, cerchiamo di cambiare la visione che abbiamo del mercato, di tutti i mercati. Il mondo va verso l’integrazione dei sistemi a velocità incrementale: come consumatori dobbiamo fare uno sforzo culturale per fidarci di chi ci propone soluzioni pensate per migliorare il nostro stile di vita, studiandole e comprendendole; come installatori e/o rivenditori dobbiamo uscire dal “guscio della quotidianità” che ci annichilisce, applicandoci e studiando, allargando la mente e il nostro business all’innovazione e a nuove soluzioni, ispirando e dando slancio alla realtà che ci circonda.