Quando si parla di streaming AV non si può non conoscere ed apprezzare la potenza e i vantaggi, alla portata di tutti, di piattaforme come Netflix, YouTube ed altre importanti realtà. Ma che dire dello streaming in diretta?
Nella puntata precedente abbiamo visto quali sono i vantaggi concreti nell’utilizzo del live streaming per la propria produzione video e abbiamo capito come funziona.
Per trasmettere in streaming la vostra produzione, è necessario avere:
- una connessione internet,
- un dispositivo di encoding/streaming,
- una sorgente video e un CDN (Content Delivery Network).
Lo streaming richiede una connessione internet stabile e veloce con una larghezza di banda in upload sufficiente per consegnare efficacemente il vostro flusso al CDN. Verificate con il vostro provider internet o fate un test di velocità per scoprire qual’è la vostra velocità di upload. Un tipico servizio internet fornisce circa la metà della velocità di upload rispetto alla velocità di download. Potete anche controllare la vostra velocità di upload utilizzando un’applicazione Speed Test o un sito web.
La velocità di upload è misurata in megabit al secondo. L’esperienza suggerisce che per i migliori risultati la velocità di upload debba essere circa due volte e mezzo quella del bit-rate del vostro flusso AV. Ad esempio, Facebook Live raccomanda che il tuo bitrate di trasmissione in streaming sia di 4 Mbps, quindi è auspicabile che la tua velocità di upload su internet sia di circa 10 Mbps. In questo modo si compensano eventuali fluttuazioni di connessione, perché non si tratta quasi mai di una velocità di upload costante.
Un’altra cosa da tener presente è se la connessione internet di cui si dispone è condivisa; se si condivide la connessione con persone della propria azienda od organizzazione, queste possono interferire con la larghezza di banda a disposizione durante lo streaming. Questo può avere un impatto negativo sul vostro flusso, arrivando a causare lo svuotamento del buffer e la conseguente caduta del flusso. Anche in questo caso, l’esperienza raccomanda, per la massima tranquillità, di predisporre una connessione internet dedicata per il vostro codificatore di streaming.
La prossima cosa di cui avrete bisogno è un dispositivo di streaming. Ci sono diverse opzioni quando si tratta di scegliere un dispositivo di streaming. La prima opzione è una telecamera con un encoder di streaming integrato, come la telecamera fissa Datavideo BC-50 o la telecamera PTC-140 PTZ. Questa è un’ottima opzione se si sta realizzando una produzione con una sola telecamera. È possibile eseguire lo streaming direttamente dalla telecamera senza la necessità di un encoder separato stand-alone.
Un’altra opzione hardware per lo streaming è quella di utilizzare un encoder stand-alone come il Datavideo NVS-33 e NVS-40. Questi encoder hardware convertono un segnale video da una telecamera o da uno switcher video (se si utilizzano più telecamere) e, direttamente connessi a internet, inviano i dati a una CDN.
Un altro tipo di encoder hardware è un encoder integrato all’interno di un sistema da studio mobile come il Datavideo HS-1300 o HS-3200. Questi sistemi all-in-one sono ottimi per le produzioni in movimento, dato che si ha meno attrezzatura da trasportare e collegare.
L’ultima opzione di streaming è un encoder software. Come abbiamo accennato nel Capitolo 1, OBS è un esempio di encoder software. Ce ne sono altri come Wirecast e mimoLive. Dopo aver acquisito una solida connessione internet e un dispositivo di streaming, la prossima cosa nella lista è una fonte video.
Una sorgente video può provenire da una telecamera o da uno switcher video. Se avete più telecamere nella vostra produzione, avete bisogno di uno switcher video per passare da una telecamera all’altra; l’uscita “program” dello switcher sarà poi collegata comunque a un encoder per lo streaming. Un altro tipo di sorgente video può provenire da un lettore multimediale. Se si dispone di contenuti video pre-prodotti che si desidera trasmettere in streaming, è possibile utilizzare un lettore multimediale per inviare il contenuto video/audio in un codificatore.
L’ultima cosa necessaria per lo streaming è un CDN o una rete di distribuzione dei contenuti. Un CDN è sostanzialmente un punto di accesso pubblico per il vostro streaming.
Il CDN è parte integrante del vostro sistema, indispensabile per raggiungere un pubblico numeroso. Se si ospita uno stream per 100 persone sulla propria rete, la quantità di larghezza di banda necessaria è abbastanza alta da non essere fattibile per la maggior parte delle connessioni internet. Un CDN risolve questo problema aiutandovi a distribuire il vostro flusso a un gran numero di persone. Oltre a distribuire il vostro flusso a un vasto pubblico, alcune finestre di chat della CDN permettono di interagire con il vostro pubblico.
I CDN gratuiti più comuni sono Facebook, YouTube e Twitch; un altro CDN molto popolare è Wowza. Queste piattaforme offrono un modo economico ed efficace per raggiungere il vostro pubblico e consegnare il vostro messaggio. Amazon CloudFront altro popolare CDN che offre diversi livelli di prezzo.
Il livello gratuito comprende 50 GB di dati e 2 milioni di richieste http/https. Se avete intenzione di utilizzare più di quanto offre la versione gratuita, potete andare all’opzione on demand dove potete pagare in base all’effettivo utilizzo dei dati e dei servizi. Wowza ha diverse opzioni di streaming, dalla codifica software alla codifica hardware e ai server cloud. A seconda delle vostre esigenze, potete selezionare un servizio o un software adatto alla vostra applicazione.
Singola Telecamera vs Produzione Multi-Camera
Quando abbiamo parlato di dispositivi di streaming, abbiamo discusso dei vantaggi dell’utilizzo di un encoder hardware per lo streaming di una produzione multi-camera. L’utilizzo di più telecamere fornisce diverse angolazioni o inquadrature, il che aggiunge valore alla produzione e consente di raccontare una storia migliore e di tenere alta l’attenzione degli spettatori. Uno switcher video mixa ed elabora tutte le fonti video/audio che potrebbero includere lettori multimediali, telecamere e computer. L’uscita “program” dello switcher si collega semplicemente all’encoder hardware per lo streaming.
Sebbene lo streaming di una produzione con una sola telecamera sia un flusso di lavoro più semplice, lo streaming di una produzione con più telecamere offre un risultato più professionale e coinvolgente. Nelle foto qui sotto e sopra, sono riportati degli esempi di produzione video dal vivo con più telecamere e di flusso di lavoro in streaming.
Cos’è un encoder? Come funziona?
Un encoder è un dispositivo che converte il video grezzo in un formato compresso come H.264/H.265 o MPEG-4. Una volta che il video/audio grezzo è compresso, è possibile trasmetterlo in streaming su un CDN a vari bitrate. Di seguito è riportato un elenco di bitrate consigliati per i diversi standard video.
Bitrate video raccomandate:
- 720p30 – 2500 to 4000 (Datavideo NVS-33, NVS-40)
- 720p60 – 3500 to 5000 (Datavideo NVS-33, NVS-40)
- 1080p30 – 3500 to 5000 (Datavideo NVS-25, NVS-33, NVS-40)
- 1080p60 – 4500 to 6000 (Datavideo NVS-40)
Una domanda comune è “Perché i contenuti in streaming sono quasi sempre video progressivi?”
Una delle ragioni principali è che la maggiore parte dei televisori e dei monitor moderni sono più performanti quando visualizzano video progressivi. Tuttavia, un’altra ragione è che l’encoder deve comprimere solo un fotogramma del video rispetto alla compressione di due campi all’interno di un fotogramma video.
Il video interlacciato ha un campo pari e dispari che viene sovrapposto per formare un singolo fotogramma video, mentre il video progressivo ha solo un singolo fotogramma. Inoltre, per i video con movimenti veloci, il video interlacciato può talvolta mostrare un effetto ghosting o tearing. Per questi motivi, si consiglia di utilizzare solo frame rate progressivi per lo streaming.
Ci sono tre profili tipici H.264 che sono baseline, main e high. In genere, il profilo high fornisce la migliore qualità dell’immagine ed è adatto nella maggiore parte dei casi. Tuttavia, a seconda del dispositivo utilizzato per visualizzare lo stream, può essere richiesto un profilo main o di base.
L’ultima cosa da impostare sull’encoder è un protocollo di streaming compatibile col CDN prescelto. Esistono cinque protocolli: RTSP, RTMP, RTMPS, TS e HLS; la maggior parte dei CDN usano RTMP o RTMPS (secured reliable transport SRT) e HLS.
Vai a Live Streaming | Cos’è e come funziona? Guida completa di Datavideo
Vai a Live Streaming | Come trasmettere in streaming su più piattaforme? Guida completa di Datavideo
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