Continuando dall’articolo “Lecture Capture, vantaggi, opportunità e innovazione per l’apprendimento”, in cui approfondiamo i vantaggi e le opportunità di innovazione per il settore education che le dinamiche di lecture capture offrono, in questa pagina vedremo i pro e i contro delle soluzioni hardware e software e i fattori critici cui prestare attenzione quando si integrano le soluzioni di eLearning e lecture capture.
Partiamo da una considerazione iniziale che banalizza il dilemma di sistemi hardware-based, software-based o ibridi. Di fatto non possono esistere soluzioni “software-only” o “hardware-only” poiché ovviamente ci sarà sempre un end-point hardware così come ci sarà senz’altro una logica software che sarà centrale all’interno di un sistema rigidamente hardware-based. Le soluzioni software-based baseranno la centralità del sistema e i vantaggi della propria piattaforma software (frequentemente su cloud, o su server on-premise), mentre le soluzioni o gli ecosistemi hardware daranno il loro meglio dalla solidità di processori dedicati, encoder, switcher, matrici o vari altri device. In entrambi i casi i punti deboli possono insidiarsi negli end-point hardware per le soluzioni software e nel software per le soluzioni hardware.
Se infatti i sistemi software-based possono offrire una elevata flessibilità delle logiche, scalabilità, interfacce utente semplici e intuitive, la componente hardware e la sua integrazione può rappresentare l’anello critico o debole del sistema. Questo vale sia dal lato del computer su cui è installato il software o che si connette alla piattaforma su cloud, sia sulle periferiche di acquisizione (telecamere, document camera, microfoni, ..) in termini di quantità (quante telecamere o microfono possono essere connessi?) e di qualità (che risoluzioni sono supportate, quanta larghezza di banda richiedono per la connessione?). D’altra parte anche la personalizzazione, programmazione ad-hoc, creazione di interfacce particolari o complesse possono rivelare i limiti di alcune soluzioni software-based.
La stabilità e affidabilità di componenti e periferiche dedicati, per ciò che concerne i sistemi hardware-based, offre analogamente alcuni svantaggi che vanno da una perfetta o ottimale integrazione di un software di terze parti, o dell’universalità che il software proprietario dell’hardware deve offrire rispetto agli svariati sistemi operativi o hardware dei device dell’utente-studente. Non è raro sentire infatti che un sistema di lecture capture non è supportato da determinati browser, sistemi operativi, sistemi desktop o mobile.
Naturalmente la gran parte delle moderne soluzioni, hardware o software che siano, hanno superato o stanno superando queste criticità, ma è anche opportuno osservare che permane, tutt’oggi, un livello di problematicità che in Italia non è del tutto risolto: il layer “media”, la connettività, il mezzo attraverso il quale viene distribuito. La comunicazione unificata, l’eLearning, i sistemi di collaborazione e visualizzazione remota soffrono ancora oggi le deprecabili lacune di connettività, velocità di connessione e copertura del territorio che affliggono l’Italia, in molti casi, in molte aree e regioni.
Se da una parte, infatti, le soluzioni di eLearning hanno prodotto feedback entusiasti, miglioramenti percepiti dalla quasi totalità di studenti e docenti, risultati eccellenti nei processi di apprendimento e formazione, le statistiche effettuate su utenti evidenziano limiti elementari e banali: streaming lenti e a “singhiozzo”, crash ed errori della piattaforma o del device BYOD, qualità video insoddisfacente, impossibilità di caricare i contenuti.
E’ quindi a maggior ragione vero che lo sviluppo della formazione nel nostro Paese è strettamente legato e vincolato ai piani di sviluppo dei vari governi che si stanno avvicendando in questi anni. Sia che siano piani di sviluppo del digitale o che siano i piani di sostegno all’istruzione.
Mettiamo da parte questi temi, che esulano dai nostri confini tematici, e torniamo al nostro mondo delle tecnologie e dei sistemi integrati.
Parte dell’opportunità per un progettista o un integratore sta infatti nella capacità di riuscire ad integrare la propria soluzione all’interno del gestionale o dei sistemi hardware di cui il committente già dispone, senza necessariamente costringerlo (frequentemente invano) a dovere cambiare tutto il sistema residente e a dover far fronte ad elevati investimenti poco sostenibili nel breve e medio termine. Per fortuna oggigiorno sia le nuove soluzioni software che quelle hardware sono progettate per integrarsi bene nei sistemi di Learning Management delle università e degli istituti formativi. Analogamente questi sistemi consentono di interfacciarsi senza grossi problemi con i sistemi AV in molti casi già presenti all’interno della struttura formativa.

Diagramma di sistema di Lecture Capture con schede di acquisizione Vision Capture Datapath
Alla luce di queste considerazioni di massima, possiamo sintetizzare i pro e i contro delle soluzioni hardware e software.
I punti critici dei sistemi hardware-based sono ad esempio i limiti fisici di capacità di registrazione, dell’infrastruttura o dell’architettura della location da cui è possibile effettuare la lecture capture, la veloce obsolescenza dell’hardware, il costo del parco hardware installato, il costo dell’integrazione e della creazione delle interfacce, i rischi di scarsa scalabilità nel tempo, ma anche il supporto tecnico post vendita e l’assistenza onsite che frequentemente affligge l’installazione nel corso del tempo. Dall’altra parte l’hardware consente elevate garanzie di stabilità, performance ed elevate risoluzioni video, flessibilità di connettività e in molti casi permette un elevato grado di personalizzazione dell’interfaccia utente e di automazione del sistema anche con sistemi diversi (controllo tende, illuminazione, HVAC, ..) e di terze parti.
I software invece soffrono tipicamente i limiti di connettività e ricchezza delle sorgenti possibili, la difficoltà di scalabilità in caso di cambi o sviluppi degli standard (codec, risoluzioni, linguaggi di programmazione, ..), il costo delle singole licenze utente o on-premise, i limiti del supporto e di intervento in caso di anomalie o malfunzionamenti. Di contro, i vantaggi evidenziano la snellezza e portabilità delle postazioni di “capturing” e di editing dei contenuti, l’elevata scalabilità multi-site, eccetera.

La Panasonic AW-HE40S, telecamera PTZ Full HD
Tra i dispositivi hardware impiegati per le attività di lecture capture troviamo le schede di acquisizione, tipicamente pc-based su bus PCIe, ma anche un altro anello fondamentale per la cattura del video, e che sempre sarà hardware: le telecamere, ancora meglio se remotabili e automatizzabili in termini di movimento e zoo, come per le telecamere PTZ (Pan Tilt Zoom). Le tecnologie più recenti consentono configurazioni di riprese video estremamente efficienti, autonome e snelle.
Panasonic, ad esempio, ha sviluppato insieme a Panopto una soluzione integrata che permettere di collegare le telecamere PTZ, come la AW-HE40 nella foto a destra, via IP, senza dover ricorrere a connessioni HDMI o SDI, con la certezza della piena compatibilità con il sistema di registrazione Panopto. Questo ottimo esempio di integrazione tra soluzione hardware e software tra i sistemi Panasonic e Panopto consente di semplificare considerevolmente l’installazione, riducendo in modo significativo il cablaggio e la distribuzione dell’alimentazione, in un ambiente interamente controllabile via IP. Lato software, il sistema Panopto gestisce ed acquisisce le immagini video e le distribuisce, sulla base delle necessità e attività formative.
Una feature importante delle telecamere PTZ o di sistemi dedicati è quella dell’autotracking che consente di rilevare e seguire automaticamente insegnanti e relatori nell’aula.
Per contesti di formazione superiore, aziendale o universitaria che sia, in particolare per i grandi convegni e seminari che coinvolgono un grande pubblico presente in sala, e che richiedano una “regìa” di livello superiore dal punto di vista della tecnica e del supporto di operatori professionali, è tipico coniugare i sistemi di lecture capture insieme a sistemi di ripresa professionali. Switcher video e/o grafici, videocamere remotate e videocamere con operatore, postazione di regìa munita di multiviewer, controlli camera, mixer audio e tutte le tecnologie più tipiche e “tradizionali” dei sistemi conference di medio e alto livello rappresentano una garanzia di qualità e professionalità che in molti casi sono necessari per poter supportare un evento formativo complesso o di prestigio in maniera congrua, professionale e affidabile.
Ancora più marcatamente perfetti e integrati per la produzione live e lo streaming sono quegli switcher che uniscono le funzionalità di mixer e switcher video, insieme al controllo di telecamere PTZ, la gestione di contenuti grafici e video, l’embedding audio e la codifica per lo streaming, tutto in una sola macchina e con un solo operatore. Un ottimo esempio di questa tecnologia è l’AV-HLC100, ancora di Panasonic, che oltre alle caratteristiche citate prima aggiunge anche funzioni di converter e scaler, gestisce i protocolli RTMP (Real Time Messaging Protocol, protocollo di proprietà Adobe per fare streaming diretto audio, video e dati sui principali social come YouTube e Facebook attraverso internet) e il protocollo NDI. Questo switcher può inoltre combinare ingressi IP via NDI insieme ad ingressi 3G-SDI per la connessione alle tradizionali telecamere professionali. La selezione degli 8 ingressi in PGM/PVW, la T-bar, il grilletto di zoom, joystick e il controllo di fuoco, il display integrato, il pannello lineare e intuitivo, insieme al controllo via mouse e tastiera, ne fanno una regia di produzione e streaming completa, compatta e dal facile utilizzo per un operatore qualificato.

Diagramma di collegamento tipico dello switcher AV-HLC100
Altri esempi di perfetta (almeno potenzialmente) integrazione hardware e software possono essere annoverati tra gli hardware certificati dalla piattaforme di lecture capture. Tra questi citiamo Seneca certificato da Panopto, ma anche i sistemi Wolfvision, AREC, Epiphan, Datapath, Sony e Crestron. Le partnership tra software houses e “hardware houses” sono un elemento chiave per lo sviluppo di queste applicazioni e per la scalabilità e modularità che questi macro-sistemi devono poter offrire.
Esempi analoghi li troviamo con il Vision Exchange di Sony certificato da UbiCast, la certificazione da parte di Opencast con i sistemi di lecture capture Arec, le schede video Epiphan e Datapath, le soluzioni Extron e Cynap di Wolfvision, e così via.
Un altro aspetto particolarmente delicato delle lecture capture è legato alle riprese audio, sia in termini di microfonazione e ripresa del relatore, del pubblico di studenti e della gestione dei livelli audio e del missaggio delle varie sorgenti audio connesse al sistema (contributi AV, file audio, musicali, audiolibri eccetera). Molti infatti sono i problemi di ripresa audio riportati da studenti e insegnanti, evidenziando un aspetto dell’installazione spesso dato per scontato o per secondario, ma che invece richiede un’attenzione particolare.
Se da una parte i microfoni goosneck o lavalier sono ideali per le aule magne, grandi aule universitarie e sale conferenze, in cui la lezione va diffusa attraverso il sistema audio della sala, i sistemi di ripresa in beamsteering sono soluzioni che risolvono molto bene le necessità di acquisizione audio dell’insegnante in particolare per le sessioni di formazione a distanza e online (ossia che non richiedano una diffusione audio locale). Il beamsteering è una particolare tecnica microfonica (o anche di diffusione) con la quale è possibile modificare ad arte la direttività derivata dalla presenza di più capsule microfoniche che vengono gestite da un DSP o da una parte logica che tratta l’audio in termini di fasi delle capsule, guadagno, equalizzazione, e che consente di seguire la posizione di uno o più relatori o comunque di dare una copertura del piano orizzontale omogenea e molto ampia.
Infine anche i radiomicrofoni costituiscono una dotazione importante per gestire gli interventi da parte del pubblico, ma anche in questo caso esistono soluzioni che sposano innovazione tecnologica insieme a meccanismi di engagement e di ottimizzazione dell’attenzione da parte degli studenti o del pubblico come nell’esempio del Certes Catchbox, microfono wireless a 2,4GHz che può essere “lanciato” al pubblico per raccoglierne domande e commenti, ma anche per tenerli concentrati e .. pronti a schivare il microfono “volante”. Anche questo può essere un modo per stimolare e ottimizzare l’apprendimento attraverso le tecnologie .. con le buone o con le cattive.
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