Lo spazio coworking di Civitanova Marche usa soluzioni Control4 e un sistema di sicurezza temografico

E’ stato inaugurato a Civitanova Marche il nuovissimo spazio di coworking all’avanguardia, Navitas Coworking, per la condivisione dei luoghi di lavoro. Progettato e realizzato nella zona industriale con lo scopo di diventare area di coworking di riferimento per i coworkers di questa parte d’Italia. Un progetto simile a quello che ha avuto tanto successo nelle grandi città del Nord Italia, per esempio l’affollatissimo Copernico Centrale di Milano, oppure le nuove officine OGR di Torino; spazi dove convivono armoniosamente le aziende e la vita comune, le mostre, la ricerca e lo studio.

Coworking e smartworking sono sempre più diffusi. Proprio nel 2017 del resto sono state approvate la legge sul Lavoro Agile, basata sull’accordo tra lavoratore e datore di lavoro, e la direttiva Madia, che consente l’estensione dello smart working ai dipendenti della pubblica amministrazione.

Lavorare in modo flessibile ma anche incontrarsi, condividere, nutrire la creatività. A tutto questo si ispira il coworking inaugurato a Civitanova. Prende forma dopo l’esperienza di due anni e mezzo condotta su uno spazio già esistente che era stato dedicato al lavoro condiviso, ma questa volta si tratta di una struttura costruita ex novo attorno al concetto moderno di spazio comune dove condividere le diverse attività quotidiane: uno luogo di lavoro per i freelance e per le start up, e anche per le aziende che sempre più spesso hanno collaboratori che lavorano da remoto.

Telelavoro, condivisione, contaminazione, sono le nuove modalità di pensare l’attività lavorativa oggi e su cui si basano le scelte progettuali e tecniche  con cui gli edifici sono concepiti.

“Questo edificio -racconta Mauro Cardinali, project managerè stato realizzato da zero ed è nato sulla base delle esigenze specifiche di questo mondo. Una di queste è l’accesso alla struttura 24 ore su 24. Appositi badge consentono 24 ore su 24 accessi selettivi in base alla schedulazione concordata con gli utenti”.

L’NFC (comunicazione in prossimità) con sistema REFID consente di accedere alle porte di ingresso, di entrare nei singoli uffici o negli open space a seconda del tipo di accesso concordato. Chi viene al coworking solo per un giorno avrà comunque un accesso distinto. Sono state predisposte più reti wifi, in modo che ad esempio gli ospiti occasionali non condividano mai la rete che utilizzano gli ospiti fissi. In caso si partecipi ad una conferenza ad esempio si potrà avere una credenziale fornita attraverso i social o attraverso un apposito voucher stampato che consente di selezionare il tipo di accesso consentito. Invece chi ha un ufficio ha la proprio sottorete, virtualmente distaccata, per consentire la massima sicurezza. Ogni area possiede un proprio codice specifico. La sicurezza nella gestione dei propri dati e nella tutela della privacy convivono in questa realizzazione con la condivisione dello spazio fisico. Il tutto grazie alla progettazione e realizzazione di V3 Elettro Impianti, azienda di Ancona, che è all’avanguardia nella progettazione di sistemi integrati di impiantistica e domotica. Si è individuato nel sistema Control4 la soluzione tecnologica più rapida per raggiungere gli obiettivi prefissati, integrandola con un sistema di sicurezza temografico.

L’intento con cui è stato progettato l’edificio è quello di proiettarlo nel futuro, dotandolo di servizi e di tecnologia che ne fanno un fiore l’occhiello del proprio territorio..

Cristiano Vaccarini e Mauro Cardinali

Nella struttura trovano posto 8 uffici singoli, un open space con 25 postazioni di lavoro, ciascuna dotata di scrivania, stampanti, scanner, Wi-Fi; 2 sale meeting da 10 posti, dotate di scrivania per riunioni, proiettore con tecnologia LED HD BaseT, lavagna, Wi-Fi, stampanti e scanner, una sala conferenze da 50 posti e una grande sala eventi per riunioni informali, aperitivi, mostre, showroom.

“Abbiamo totalmente automatizzato l’edificio e abbiamo raggruppato in un’unica applicazione il controllo e la gestione dell’edificio – afferma Cristiano Vaccarini di V3 Elettro Impianti Il controllo, la gestione e la configurazione possono avvenire anche da remoto, tramite lo smartphone o lo smartwatch e noi ci affianchiamo al cliente e garantiamo un monitoraggio e un’assistenza costante”.

Il tema centrale, in questo spazio aperto alla condivisione è proprio la sicurezza. L’openess come fruibilità degli spazi mal si adattava alla scelta di sistemi anti-intrusione con inferriate e quindi la sicurezza è stata risolta con l’applicazione delle più moderne tipologie di video e telecamere ottiche e con l’introduzione di un sistema di sicurezza a termocamera. La termografia è un sistema di controllo non distruttivo che si propone di sostituire i vecchi sistemi anti-intrusione. Il sensore termico permette infatti di realizzare un sistema anti-intrusione estremamente moderno e selettivo. I sensori termici sono in grado di individuare e selezionare l’intrusione nelle aree e nelle ore protette senza falsi allarmi. La termografia è una tecnica di telerilevamento che permette di misurare l’energia emessa da corpi a temperatura diversa dallo zero assoluto mediante appositi sensori, e di correlarla alla temperatura superficiale del corpo stesso. La procedura consente la conversione dell’energia emessa in segnale video. Il sistema può valutare differenze di temperatura dell’ordine dei centesimi di grado. “Ci vogliamo proteggere con la termocamera con analisi video – conferma Mauro Cardinaliche assegna determinati tipi di allarme, riesce a capire dove va l’intruso, com’è e come si muove. A supervisione di tutto il complesso abbiamo attivato con V3 Elettro Impianti la soluzione di Control 4 che con sistema OPC controlla luci, apertura shed del tetto, porte, video proiezioni e le notifiche degli allarmi”.

Ulteriori integrazioni tecnologiche sono in programma “Ad esempio – anticipa Cristiano Vaccarini di V3si programma l’integrazione della gestione dell’audio diviso per zone.” Si configura così uno spazio assolutamente all’avanguardia nelle Marche. Churcill ha detto “Noi plasmiamo i nostri edifici e loro plasmano noi” e l’esperienza che si vuole realizzare attraverso questo spazio mette in pratica quanto studiato circa l’influenza dell’architettura e della struttura sul carattere e sulle azioni umane, sul rapporto tra uomo e tecnologia e sulle relazioni tra allestimento degli spazi e svolgimento delle azioni.

Info: OGRControl4V3 Elettro ImpiantiNavitas Coworking

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