Case history: i prodotti Outline amplificano lo spazio Forof di Giovanna Caruso Fendi

Quest’anno Outline è stata protagonista di una sfida impegnativa che riguardava la sonorizzazione dello spazio FOROF gestito da Giovanna Caruso Fendi. Una location situata nel cuore della Capitale, all’interno dello storico Palazzo Roccagiovine, e destinata ad ospitare mostre ed eventi. Uno spazio su due livelli caratterizzato da ambienti ipogei con marmi colorati e la pavimentazione della Basilica Ulpia oltre ai resti dell’abside orientale.

L’installazione LOVOTIC, che di fatto ha inaugurato questo nuovo spazio, è stata la chiara rappresentazione di una particolare ed armonica combinazione tra archeologia e arte contemporanea ben chiara lungo tutto il percorso. Inoltre, il passaggio dal livello superiore della struttura, prevalentemente espositivo e moderno, a quello inferiore che avvolge i visitatori in una dimensione di piacevole rottura, dà la sensazione di essere trasportati nel tempo in un viaggio di pura sperimentazione.

L’installazione che ha visto coinvolte le tecnologie Outline è stata realizzata da Soundwalk Collective, che per l’occasione ha dato origine ad un’installazione sonora site specific in dialogo con lo spazio archeologico estremamente minimale nel rispetto della cornice millenaria in cui si sta entrando ma di grande impatto.

Giovanna Caruso Fendi con i suoi ospiti durante l’inaugurazione.

Soundwalk Collective è un collettivo sonoro sperimentale fondato a New York City da Stephan Crasneanscki, a cui si è aggiunto Simone Merli nel 2008. Attualmente, il Collettivo opera in una costellazione in continua rotazione di artisti del suono e musicisti. Il suo approccio alla composizione combina l’antropologia, l’etnografia, la narrazione non lineare, la psicogeografia, l’osservazione della natura e l’esplorazione delle tecniche di registrazione e sintesi. Il materiale di partenza delle sue opere è sempre legato a luoghi specifici, naturali o artificiali, e richiede lunghi periodi di studio e di lavoro sul campo.

I Wall Types che accompagnano il percorso recano frasi di Paul B Preciado, richiamanti l’idea di una post-sessualità che fa addentrare i visitatori sempre più nel cuore dell’esposizione. La luce naturale viene sostituita dal buio, interrotto solo da installazioni luminose artificiali rossastre che accompagnano la voce guida di Charlotte Gainsbourg. Questa interferisce volutamente con quelle di Willem Dafoe, Lyra Pramuk e AtomTm. Il risultato è un discorso non lineare sui temi amorosi che raccolgono tutto lo scibile umano sull’Eros. Il tutto arricchito da alcune lastre metalliche, reperti post-archeologici che raccontano la sintesi del sapere umano sulla sessualità.

LOVOTIC indica anche la mescolanza tra uomo e macchina, con le voci narranti che si intersecano e vengono rielaborate da un algoritmo, dando luogo a un composito linguaggio inedito a metà tra l’umano e il robotico.

E in questo “stargate” verso una nuova interpretazione dell’Amore, i prodotti Outline, combinati ad una accurata progettazione sonora, sono stati in grado di accompagnare il visitatore in una dimensione in cui nulla è stato lasciato al caso.

L’azienda bresciana è stata coinvolta a giugno dello scorso anno come sponsor tecnico per quanto riguarda il suono, ed è stata l’occasione per mettere in scena le qualità sonore e di design della nuova Architectural Series, composta dalle colonnine Ai41 e dai relativi sub AS6, oltre ai compatti ma potenti Charlie 4. Una soluzione che ha espresso al meglio il concetto di immersività voluto dagli artisti.

“Il programma audio riprodotto è abbastanza particolare: musica elettronica sperimentale, ambience, astratta e minimale alternata a sussurri, declamazioni riferiti al tema della mostra.” – Esordisce così Pierfrancesco d’Aloisio, System Engineer di Outline che ha seguito l’intero progetto. “Tutta l’area sotterranea è stata sonorizzata in modo da catturare l’interlocutore e guidarlo nel percorso.”

La macroarea è stata suddivisa in piccole zone con un corridoio che collegava piccole stanze o nicchie, ognuna di queste con opere di diversa natura (sculture, quadri, ecc.), e terminava poi nella grande sala sotterranea dello scavo archeologico. L’idea dei sound designer era quella di avere un’esperienza immersiva con un programma multitraccia per cui i diffusori avevano quasi tutti il loro segnale esclusivo.

I segnali di processing erano 12 grazie ai 6 finali Outline L3000 che pilotavano in totale 6 Ai41, 9 Charlie 4 e 10 sub AS6. La posizione degli altoparlanti è stata discussa e verificata con l’ausilio del software di predizione acustica proprietario di Outline Openarray 3D.

“Prima di definire la posizione finale abbiamo discusso quelle che erano le esigenze e l’effetto che si voleva ottenere e trasmettere poi al pubblico.” – continua Pierfrancesco – “La prima versione del progetto prevedeva un utilizzo ‘misto’, quindi una combinazione di colonnine Ai e Charlie 4, nelle varie aree. Dopo vari sviluppi del progetto siamo arrivati alla conclusione di utilizzare le 9 Charlie 4 nello scavo archeologico mentre le 6 Ai41 sono state utilizzate nell’area antecedente con le opere e nel corridoio.”

Analisi e scelte finali:

I diffusori sono stati scelti sulla base del programma da riprodurre nei vari spazi, con il controllo della direttività verticale delle colonnine Ai41 che garantiva un risultato eccellente data l’altezza contenuta del soffitto e le dimensioni degli spazi. Inoltre, le colonnine garantivano un impatto visivo quasi nullo, grazie alla loro dimensione e forma, caratteristica di rilievo di questo sistema di altoparlanti, senza compromettere la qualità sonora tipica dei prodotti Outline. L’area che precede lo scavo era maggiormente illuminata, per cui era necessario considerare un impatto visivo estremamente discreto che aiutava a “nascondere” i sistemi.
Altra caratteristica è data dalla possibilità di montarli molto facilmente a muro attraverso i due fori passanti nella parte anteriore del cabinet, per poi nascondere il fissaggio con la griglia magnetica, diventando appunto quasi invisibili.

Outline serie Ai

L’area archeologica, dove sono state utilizzate le Charlie 4, richiedeva anche maggiore pressione sonora. In questo luogo non c’era la possibilità di montare le Ai a muro, così è stato deciso di installare tutte le Charlie 4 su delle aste fissate a dei cubi a soffitto e poste a diverse altezze, orientate verso la passerella in modo da ottenere una corretta uniformità e omogeneità. Cosa non ottenibile con le Ai. Inoltre, grazie alla direttività conica di questo diffusore dotato di un unico altoparlante da 4”, Outline è riuscita a focalizzare l’onda sonora all’interno dell’area interessata con una definizione e una chiarezza notevoli, quasi inaspettata.

Outline serie Ai

I sub AS6 sono stati posizionati sotto la passerella lungo lo scavo archeologico e nel corridoio. Unica eccezione per un sub all’ingresso, montato a soffitto rivolto verso il basso sempre tramite i fori passanti del box, come per le Ai.

Outline Openarray 3D – il software di modellazione acustica utilizzato per il progetto FOROF.

“C’è da dire che abbiamo lavorato molto con gli artisti prima di arrivare alle posizioni finali, facendo prove in loco con vari posizionamenti, scegliendo poi le soluzioni che risultavano essere più efficienti e corrette tecnicamente.” – commenta Pierfrancesco.

Per quanto riguarda la calibrazione, i vari sistemi Ai nel corridoio sono stati allineati separatamente, con una equalizzazione minimale (due/tre filtri). Questo anche grazie al tweeter a cupola in seta trattata da 0.7”, che garantisce definizione e intelligibilità elevate.
All’interno dello scavo archeologico, la configurazione e layout del sistema non permetteva in alcun modo l’allineamento ma, visto che tutti i diffusori riproducevano segnali diversi non correlati, il risultato ottenuto era estremamente piacevole. Anche qui l’equalizzazione è stata abbastanza minimal grazie alla definizione e al bilanciamento della Charlie 4.

“Soundwalk Collective è rimasta particolarmente colpita dal risultato, ed è quello che interessava ottenere vista la sofisticata e ricercata scelta artistica che aveva bisogno di sistemi di riproduzione fedeli per dare l’effetto che è stato immaginato e creato, soprattutto in contesti dove il design e l’estetica contano particolarmente e si tende a sminuire la qualità sonora.” – conclude Pierfrancesco.

IntegrationMag ha avuto l’opportunità di un confronto con Giovanna Caruso Fendi, al fine di raccogliere alcune considerazioni sull’esito dell’evento.

IntegrationMag.it: quali erano le esigenze basilari legate all’amplificazione dell’installazione?

Giovanna Caruso Fendi: l’installazione dei prodotti tecnici di Outline non poteva prescindere dal rispetto assoluto per l’area archeologica della Basilica Ulpia presente al piano ipogeo degli spazi di FOROF. I resti archeologici di assoluta importanza storico-artistica sono stati valorizzati dalla presenza di un impianto audio ad alta prestazione che ha permesso di creare un dialogo tra archeologia e arte contemporanea, accogliendo la mission di FOROF.
Per Lovotic dei Soundwalk Collective era inoltre necessario coordinare l’installazione luci e audio secondo le indicazioni degli artisti per creare un’esperienza immersiva per il pubblico.

IntegrationMag.it: cosa ha determinato la scelta del brand Outline per l’installazione?

Giovanna Caruso Fendi: la scelta di Outline come sponsor è stata determinata non solo dalla qualità dei prodotti tecnici proposti ma anche dalla loro professionalità e disponibilità. Outline inoltre aveva già collaborato in passato con i Soundwalk Collective, il collettivo sonoro sperimentale in mostra durante la prima Stagione di FOROF, contribuendo a trasmettere attraverso installazioni site specific le loro idee di cooperazione e di collettività artistica.

IntegrationMag.it: come valuta l’esito dell’installazione sul lato artistico e dal punto di vista del risultato finale?

Giovanna Caruso Fendi: Outline ha concretizzato con competenza e strumentazione all’avanguardia una resa sonora espressiva e coinvolgente accompagnando l’installazione artistica dei Soundwalk Collective. Allo stesso modo Alex Cecchetti ha elaborato una nuova mostra site specific per FOROF, attivando gli spazi nel segno dello stesso rispetto e della medesima intensità artistica.

Info: www.outline.it

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